domenica 13 giugno 2010

TREDICIGIUGNODUEMILADIECI


Sono da poco tornato in Italia.
I motivi del mio rientro li potete capire leggendo il mio blog personalehttp://paolozeccardo.blogspot.com/

Comunque, in parole povere, non stavo bene lì a Tokyo. Giorno dopo giorno mi sono accorto che non amo più quel posto come magari lo amava fino a 5, 6 anni fa.
Non è più il mio sogno vivere lì, e accettarlo non è stato facile, e forse ancora non ci sono riuscito.
In compenso ho trovato l'amore, ma questa è un'altra storia.

Mentre aspetto che il Conte pubblichi il tredicesimo capitolo, ho deciso di provare a vendere alle fiere gli artbooks che mi sono autoprodotto e che mi ero portato in Giappone.


Per ora vi saluto, al prossimo aggiornamento ;)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi dispiace tu sia rimasto deluso dal Giappone ma credimi, succede a tanti. Forse perchè il "nostro" Giappone è un Giappone interiore, un paese che ci siamo creati noi riversandoci dentro sogni e aspettative irrealizzabili in Italia.
Forse non dovrei permettermi di darti consigli da "sconosciuto" quale sono ma mi sento comunque in "dovere" di farlo...
Riguarda l'amore...e i giapponesi.
Stai attento! Te lo dice uno che c'è passato e che ci sta ancora dentro...
conoscendoli bene si dimostrano peggiori di quegli italiani da cui uno tenta di fuggire. e poi finisce come con l'amore per Tokyo, illusorio e penoso.

Mi scuso molto se con questa mail posso essere sembrato invadente o aggressivo, non era mio interesse.

Anonimo Buono

P. ha detto...

Ti sbagli.
Non è nulla di idealizzato, nulla di immaginato.
Non era la prima volta che ci andavo, ma la terza. Terza volta che però non è stata come la prima e la seconda, anzi.
Di sogni realizzabili ce n'erano molti, di prospettive lavorative anche. Ma sono io che ho rifiutato tutto, tutto quel che poteva offrirmi.
Sono io che ho rifiutato il Giappone, non è stato il Giappone a rifiutare me.
Io non mai cercato di fuggire dagli Italiani, e mai e poi mai avrei sognato di stare con un giapponese, ma è successo, e paradossalmente, anche stando a migliaia di chilometri di distanza, lui mi rende felice come nessun altro ha fatto finora, stando addirittura nella mia stessa città.
Mai fare di tutta l'erba un fascio.
Essere un ragazzo giapponese gay, che se ne va in giro mano nella mano col suo ragazzo occidentale, nella piccola cittadina giapponese in cui vivi, non è proprio un comportamento "giapponese". Il cervello ce l'ha, e lo sa anche usare bene :)

Niente scuse, anzi, grazie per il tuo commento.

Una cosa soltanto: mi piacerebbe sapere chi sei, se ti va contattami anche in privato senza problemi.